Salve, continuo il mio pellegrinare attraverso ristoranti poco appariscenti ma con molta sostanza del tempo che ormai fu.
Tra Faenza e Brisighella, poco oltre la scuola agraria rinomata per i suoi vini a prezzi veramente bassi rispetto alla qualità , sorgono i ruderi di una vecchia cartiera riadattata pochi anni or sono a galleria d'arte. Quasi a fianco, un piazzale ospita quella che sembrerebbe una vecchia stazione di posta, dove ha sede la trattoria "la cartiera".
Il parcheggio è grande, sia sul lato posteriore che sul lato strada, si entra dal lato strada attraversando il bar e si accede alle due sale da pranzo che davvero ricordano altri tempi: quadretti striminziti alle pareti, un rivestimento in plastica a doghe verticali sino a più di un metro da terra, ma tavoli ben distanziati e il tutto pulitissimo e senza odori di cucina aleggianti nell'aria.
L'apparecchiatura già di per sè denota una estrema attenzione al risparmio, infatti c'è un solo bicchiere, ma il tovagliolo è in tela e non in carta e il salvamacchia è immacolato. E' presente il classico contenitore dei grissini e su ogni tavolo il completo con olio, sale e due aceti, uno normale ed un balsamico di modena. A parte c'è anche una bottiglietta di olio extra vergine toscano dop.
Le cameriere indossano camici pulitissimi ed il classico berrettino anticaduta di capelli, e sono efficicentissime, si mangerà in circa mezz'ora senza problemi. Ogni tanto in sala si affaccia la cuoca a controllare lo stato di avanzamento dei lavori e la ginnastica di forchetta dei commensali.
Ordiniamo due cappelletti in brodo, un baccalà in umido con contorno di polenta grigliata, una grigliata mista di carne con castrato con contorno di patatine fritte, un dolce alla ricotta e cioccolato, una minerale non gasata.
I cappelletti arrivano in fretta, sul tavolo non c'è il formaggio in quanto viene aggiunto il parmigiano a richiesta in cucina, sono molto buoni e dalla forma e dalla consistenza dei vari cappelletti si deduce chiaramente che sono fatti a mano con farina di grano tenero. Il brodo è leggero, ma con numerosi occhi rossastri che tradiscono la presenza del pomodoro nel bollito. I due piatti sono abbondantissimi.
La grigliata è composta da un pezzo di salsiccia, uno di castrato, un pezzo di lombo, cotta a puntino sul momento, tenerissima, le patate fritte sono molto saporite perchè mi sembrano fritte nel classico strutto e non nell'orrendo olio di palma per friggere di tanti ristoratori.
Per il baccalà arrivano quattro pezzi, veramente un piatto abbondante, dall'analisi, se si può dire, del piatto si capisce che i pezzi di baccalà sono stati prima impanati e fritti, poi messi in umido. veramente ottimo. La polenta grigliata è ben calda e nella norma.
Per il dolce ho ritrovato nei biscotti di contorno il vecchio sapore dell'alkermes, la ricotta era saporita e ben amalgamata con il cioccolato fondente a scaglie.
Un caffè completa il pasto.
spesa e sorpresa:
Coperto euro 1,60 pari a centesimi 80 a testa.
Due primi nove euro dicesi nove, cioè 4,50 euro a piatto.
Due secondi 18 euro
Un dolce tre euro
Acqua da 0,75 di marca 1,40
Caffè un euro per un totale di 34 euro.
E abbiamo mangiato troppo!
Che dire: c'è ancora chi riesce a fare una ristorazione decente di buon livello qualitativo senza esagerare con i prezzi, giocando sul classico quattro primi quattro secondi e tre dolci che ho già visto dal Zaganti in quel di ponte a Verucchio.
Una lezione che dovrebbe essere meditata in un momento in cui la crisi economica costringe molti a non uscire a cena la sera per scarsità di "cum quibus". Ma a Faenza siamo in Romagna, e tutto è ben diverso....
Alla prossima!
Consigliatissimo!!
[Reginalulu]
30/10/2010
Non proprio dietro l'angolo, purtroppo.