Ed ecco che siamo arrivati a Madrid, veramente il Benandante avrebbe voluto andare a Santiago de Compostela, ma un parente nella metropoli ce lo ha vivamente sconsigliato, causa clima, per cui siamo approdati in un simpatico bed and breakfast in calle de las fuentes, una laterale di corso arenal a due passi dalla piazza isabella seconda, il che sta a dire pieno centro della città, a cento metri dal palazzo reale.
Mangiare a Madrid è estremamente difficile e complicato, non si sa che pesci pigliare perchè qui tutti fanno da mangiare, si spende poco e si mangia bene praticamente a tutte le ore...non so se mi spiego. unico problema è che spesso non parlano inglese, ma comunque il menù illustrato a colori che ti mettono sotto al naso permette di scegliere tranquillamente.
Una complicazione enogastronomica che rende spesso difficile la scelta, tanto è vero che il povero benandante in pochi giorni ha messo su un chiletto di troppo. ma andiamo con ordine.
Entriamo nel paradiso del prosciutto, quello che non si può qui descrivere è il profumo intenso delle centinaia di prosciutti appesi a stagionare uno a fianco dell'altro in bella vista, ognuno con sotto attaccata una vaschetta conica per raccogliere il grasso che cola.
Il locale, come anche il prossimo che descriverò domani, è un incrocio tra una drogheria e salsamenteria con banco salumi e formaggi, un bar ed un ristorante-fast food. solo che invece di hamburgher e patatine servono Tapas, che sono i tipici spuntini iberici. a tutte le ore. tutto assieme nello stesso locale dove è quindi possibile comprare un salame, farsi un thè o mangiare un panino oppure consumare un pasto completo. Dalle dieci di mattina all'una e trenta di notte.
Prima cosa ordiniamo uno sfizio: un bocatin, cioè panino, con i calamari, calamari che partono crudi dal banco refrigerato, vengono impanati e fritti sotto ai nostri occhi e farciti nel panino, veramente ottimi e tenerissimi, il panino con calamari è la specialità madrilena. Costo 4 euro
Tiriamo avanti con le specialità, una bella porzione di oreja, cioè orecchie di maiale tagliate fini in umido: una delizia per il palato, i vari pezzi di orecchia porcina che si sciolgono in bocca accompagnati dal lieve sapore della pancetta affumicata delle asturie. costo 7,50 euro ma ci mangiamo in due
Avanti ancora, un altra porzione di calamaro cotto a vapore e condito con peperoncino dolce e aglio, altro capolavoro tenerissimo, ci mangiamo in due, costo 14 euro.
bevande una acqua non gasata 1,50, un bicchiere di birra a 1,30, uno di sidra, vino di mele, gradazione alcoolica bassa ma finissimo a 1,50, due porzioni di pane a 1 euro, totale dello scontrino fiscale euro 32,30.
Calcolando che eravamo in tre abbiamo cenato con una spesa pro capite di circa 10 euro, sforzandoci di finire le razioni che erano abbondantissime.
Alcuni commenti ma il resto lo faccio nelle prossime recensioni: il coperto non esiste, le tovaglie quando ci sono sono pulitissime, il pane si paga a quantità solo se lo si ordina, i camerieri sono gentilissimi, il servizio rapido e nessuno sbuffa a qualunque ora tu arrivi, infine puoi stare quanto vuoi, tanto di spazio ce ne è tanto e il cliente è sempre benvenuto.
Consigliatissimo!!
[golosona]
30/11/2010