Non sono un grande amante dei musei, ma per il WiMu, il Museo del Vino dentro il castello di Barolo, magari si può fare un'eccezione, anche perché è stato allestito da FranÃois Confino, lo stesso architetto che ha progettato il Museo del Cinema a Torino, quello della Villette a Parigi e la mostra inaugurale del Centre Pompidou, sempre a Parigi.
L'Osteria La Cantinella (da non confondersi con La Cantinetta, altro locale in paese che mi avrebbe ispirato) è proprio sotto il castello, in una vecchia casa del centro storico, ristrutturata da una quindicina d'anni circa.
Quando organizzo questi “sopralluoghi” lontano da casa, dopo l'entrata sulla mia scrivania di Internet, predispongo di andare a mangiar bene, in posti dove non si spenda tanto, quindi studio la situazione ed è difficile che prenda fregate.
La trattoria è un grande salone a volte di mattoni faccia a vista, ben arredato, con cura. La mamma fa da mangiare, la figlia fa la cameriera, il papà , che ha la stessa voce roca del Ginettaccio nostro, prende le ordinazioni, i schèi e fa servizio bar al bancone, disposto in un angolo della sala. I bagni sono belli e puliti.
In tavola il solito cesto di ottimi grissinoni piemontesi ruvidi. Ci viene quindi portata una bottiglia di minerale gasata e un calice di Barbera per me. Il falchèto aveva la proverbiale vista ancora annebbiata dall'alcol dell'Oreste e gli veniva male sentir parlare di vino, io mi sono MODERATO.
Molto buono e aromatico comunque il Barbera, servito opportunamente a temperatura ambiente, di cui non mi sono appuntato niente, e quindi prendetelo così, sulla fiducia, scusate.
Ci facciamo portare un antipasto in due: tortino di porri con fonduta di formaggi d'Alba, in tre pezzotti parallelepipedi abbastanza grossi, squisito, gustosissimo, una bella ricetta.
Ancora un primo in due e ancora un piatto tendente all'abbondante: gnocchi di patate di montagna (almeno, così hanno scritto sul menu) con fonduta di Gorgonzola di Novara. Molto buoni anche questi.
Pure di secondo ne ordiniamo uno e facciamo bene, perché in questo caso la quantità è spaventosa. Bollito misto: testina di vitello eccezionale, salame cotto buonissimo, aletta di gallina normalmente buona, codone di manzo meraviglioso, tenerissimo, lingua ugualmente tenera e buona. Più che piatto, era una terrinetta, piena anche di brodo, che, nonostante l'altissima qualità della carne e la cottura perfetta, siamo riusciti in minima parte ad avanzare.
Pienissimi, anche perché un'oretta prima ci eravamo rimpinzati dei formaggi e dei grissini alla cantina Brezza, rinunciamo al dolce e ci facciamo portare il conto dal Ginettaccio: 43 euro, molto, molto bene.
Se uno dovesse guardare l'elenco delle portate, forse direbbe che è un tantino alto, ma avendo constatato la quantità consistente e la qualità elevata, direi che siamo andati bene.
Certo, i 21,50 euro a testa sono tarati sulla nostra fame del momento, ma anche se fosse arrivato un primo o un secondo in più, e avessimo speso cinque-sette euro in più a testa, o anche se ci avessimo aggiunto il dolce, sarebbe andata bene lo stesso.
Per un giudizio completo, mi manca il dessert, ma non è colpa loro: nell'incertezza, sono di manica un po' larga e credo di non sbagliare, gli altri piatti che vedevo passare erano fantastici. Il servizio è stato ottimo. Chi dovesse andare a Barolo, lo tenga presente.
Imperdibile!!!
[joy]
11/12/2010
Mi permetta un appunto:
Ti sei moderato col bere!!!!
Ma te ciapà la bala prima....