Mattina dedicata a La Morra, centro nevralgico, dal punto di vista enologico, delle Langhe, perché, da solo, il suo territorio produce circa il 30% di tutta la produzione di Barolo degli 11 comuni autorizzati a fregiarsi del marchio.
Di La Morra ricordo un'osteria dove, 35 anni fa, ci siamo seduti a riposarci per la gran calura estiva e lo sfinimento, e abbiamo “pensato bene” di ordinare un bicchiere di Barbera. L'oste è andato a prendere un bottiglione in cantina, giù da una scalinata di pietra che finiva sotto un volto, e ci ha versato il vino in un bicchierone da gazzosa, di quelli da un quarto di litro, bello fresco a temperatura cantina... aaaahhhhhhh... che belèssa... poi abbiamo voluto visitare la cantina dell'osteria... vint'ani gavèa... ma quella Barbera non me la sono più dimenticata...
Una visita veloce alla Cantina Comunale, non tanto per assaggiare vino, quanto per vedere la mostra/vendita di acquerelli di Vittoria Piccioni: molto molto belli, ma non ne abbiamo comperato nessuno, perché son diciotto anni che abbiamo fatto la casa nuova e tutti i miei quadri sono ancora in soffitta o in garage, mai appesi per pigrizia... e mai più vado a comperarne degli altri... Ma mi piace sempre l'abbinamento cultural enogastronomico.
L'obiettivo della mattinata, e dell'aperitivo, è la cantina Ratti Renato, la cui Barbera avevamo già assaggiato con piacere la prima sera al Commercio.
Cantina nuova, in legno lamellare, vetro e ferro colorato di nero, con movimenti tondeggianti, muri in mattoni a vista anche all'interno, coperture esterne ricoperte da terra e inerbate (ora parzialmente innevate). Tutto molto bello, raro esempio (locale) di architettura di una certa validità, che scompare nel paesaggio e contribuisce a formarlo senza violenza.
Dopo la visita alla cantina, e cinque minuti di erudizione sulla malolattica, è ora di assaggi, ma rimaniamo un po' delusi perché, tra vini “terminati” e vini “non ancora pronti” (queste almeno le giustificazioni ufficiali), c'erano da assaggiare solo tre bottiglie.
La prima è di un bianco che, mi sembra d'aver capito, fanno da poco (come per la Valpolicella, non sarebbe questa, tradizionalmente, una zona da bianco, bisognerebbe semmai spostarsi un po' più a nord verso il Roero) e dovrebbe essere l'unico loro bianco: Monferrato I Cedri. Bello limpido, è buono, profumato, si sente il Sauvignon che ti inebria un po'... però, portate pazienza, il nostri bianchi (Custoza, Soave, Lugana... ) li ritengo mediamente migliori...
La seconda è la Barbera d'Alba Torriglione 2009, la stessa che abbiamo bevuto in trattoria. Sarà perché è femmina, ma mi piace proprio, confermo la bontà di questo vino e ne prendo due bozze.
La terza è il Barolo Rocche 2006, che ha appena preso i tre bicchieri del Gambero Rosso 2001. Beh, cosa volete che vi dica? No me gusta, lega troppo, non so come abbia fatto a prendere i tre bicchieri e non so, a dirla tutta, come facciano i Baroli giovani ad entrare in concorso se evidentemente non sono ancora maturi. Non sono un esperto e quindi non so cos'altro aggiungere, ci saranno dei motivi tecnici che io non comprendo.
Sono stato parco, mi sembra, anche grazie alla limitata disponibilità della cantina. Mi autopromuovo al palloncino.
18 euro di due bottiglie di Barbera, prezzo che esporrò diviso due perché siamo in due... anche se nel “comprare” la media mi sembra abbia un valore ridotto rispetto al “mangiare e bere”, e sia ancora più importante leggere per capire che cosa uno ha acquistato per quei soldi.
Consigliato!
[pattyb]
14/12/2010