Una giornata di sole finalmente! Un sole freddo, ma luminoso che scalda i cuori, se non la pelle, dopo tanto grigiore.
Approfitto delle vacanze per concedermi una breve fuga con la mia dolce metà: via dalla pianura modenese, direzione mare! Come è bello il mare d'inverno!
Arriviamo a Rimini verso le 11.00, la spiaggia è immensa, incredibilmente silenziosa: non c'è traccia, ovviamente, di ombrelloni, sdraio, bagnanti con il classico caos estivo. Ora ci sono solo sabbia, il mare che scintilla azzurrissimo, qualche persona che passeggia sulla battigia come noi, ed eleganti gabbiani. L'aria è tersa, frizzante, pulita. Bellissimo!
Vicino al porto, in piazzale Boscovich, c'è la pista di pattinaggio; e lì vicino, riparato da un tendone, c'è un presepe spettacolare, fatto tutto di sabbia, fragile dunque eppur imponente e ben rifinito, a dir poco stupendo!
Dopo aver ammirato il presepe e aver camminato sulla spiaggia in modo da farci venir fame, raggiungiamo il vicinissimo ristorante che si trova all'angolo con la piazza. Accanto al ristorante, c'è l'associazione dei marinai. Entriamo, la cameriera ci chiede se abbiamo prenotato. Fortunatamente, Mauro era entrato un'ora prima per fermare il tavolo, ben fatto perché di lì a poco il salone si riempirà a dismisura. Buon segno!
Gli interni sono molto semplici, un po' vecchiotti, ma puliti e luminosi. Sulle pareti spiccano reti, timone in legno, sagome di pesci e altri "arredi marinari". I tavoli sono ravvicinati ma ben apparecchiati con tovaglie di stoffa e parte della cucina è a vista.
Ci accomodiamo al nostro tavolino, il gestore ci offre subito un prosecchino di benvenuto, gradevole, e ci elenca i piatti del giorno. Sulla porta esterna è appeso il menù coi prezzi, ma i piatti elencati sono in parte diversi, dipenderà dal pesce pescato. Qui si mangia esclusivamente pesce, almeno credo visto che non figurano da nessuna parte piatti di carne o vegetariani, per cui coloro che non amano la cucina ittica è meglio che si rivolgano altrove! Non è il nostro caso e di fronte all'elenco sbaviamo un poco: vorremmo prendere tutto!
Ordiniamo lo stesso primo, visto che le porzioni minime sono da due: paccheri all'astice. Da bere solo acqua, con le palle, cioè frizzante, per dirla al modo del simpatico oste che per fare e parlantina mi ricorda un poco Ermes. Stessi modi spicci e sbrigativi ma velatamente affettuosi, stessa scioltezza di linguaggio, lui però ha un forte e simpaticissimo accento romagnolo
Il gestore ci avverte che bisognerà aspettare un po' per il primo, visto che i sughi son fatti al momento, altra cosa molto buona, e ci suggerisce un antipasto per ingannar l'attesa e smorzare la fame. Scegliamo una porzione di cozze da dividerci.
Dopo il tempo necessario a preparare tutto al momento, o quasi, l'oste torna con acqua, grissini (di quelli confezionati) e una padella di rame dove ci sono tantissime cozze. Alla faccia della porzione singola! Cominciamo a mangiare, sono buonissime! Tutte aperte, belle grandi e “carnose”, sode e ben condite. Il sughetto, a base di aglio, olio e prezzemolo, è favoloso per cui chiedo del pane in modo da far la scarpetta e godere di tutto quel buon sugo. Io e Mauro finiamo l'intera padella e la ripuliamo per bene col pane, davvero un ottimo inizio! Unico neo: non ci hanno portato il piatto dove riporre i gusci. E' vero che qui la trattoria è alla buona e vuole mantenere un servizio informale, casalingo, però un piatto vuoto ci sarebbe stato bene. Vabbè.
Finito l'antipasto, aspettiamo il desiderato primo e intanto vedo sfilare i piatti degli altri commensali, tutti magnifici e abbondantissimi. Ecco tornare l'oste con una nuova grossa padella di rame contenete la pasta, due piatti vuoti (belli, in porcellana bianca, con stemma, nome del ristorante e il motto “Forza e coraggio”), le posate e le tenaglie giuste per spolpare l'astice. Aiuto, già prefiguro l'imbranataggine della mia persona alla prese con la "bestia" e le tenaglie e ripenso alla scena di Pretty woman in cui la bella Julia lottava con le lumache.
Ormai è fatta e mi accingo all'ardua impresa! Lotto con pezzettoni grossi e polposi di astice e riesco, in parte, a vincere, ovvero ne mangio in quantità, nonostante le scene da candid camera. Riesco perfino a non sporcarmi!
Buonissimo, ad ogni modo, il sugo; favolosa la pasta, cotta al punto giusto e saporita, si sente il sapore del pepe che a me non dispiace.
Terminata l'abbondante porzione, io sono sazia, Mauro però vorrebbe provare anche un secondo. Alle mie rimostranze, si difende, dice che lo fa per amor di cronaca. Vabbè. Chiede com'è la porzione di fritto misto, visto che è molto abbondante e che volendo si può scegliere la mezza porzione, opta per quest'ultima. E meno male, già così il piatto è bello colmo di pesciolini, calamari, gamberetti, soglioline, trigliette e perfino verdure pastellate che col pesce c'entran poco ma son tanto buone. Tutto fritto veramente bene, poco unto e croccante, si sente la freschezza. Mauro lo mangia che è un piacere ma visto che è tanto gli dò una mano a finirlo; mi sacrifico volentieri, è squisito!
Per finire, niente dolci (non c'è nulla che mi convincesse) né caffè, ma solo un buon sorbetto al limone digestivo.
Wow, che pranzo, abbondante e ottimo. Il tutto per soli 51,50 euro. Dico soli perché le porzioni erano abbondanti, la qualità c'era (e c'era pure l'astice) e non ci hanno fatto pagare né il coperto né l'acqua. Meglio di così.
Dopo un pranzo del genere, avrei voglia di riposare, ma anziché il letto ci attende un'interessante mostra a castel Sismondo. Le mostre a dire il vero, correlate, sono due: "Parigi, gli anni dell'impressionismo” e “Caravaggio e altri pittori del Seicento”. I pittori non hanno certo bisogno di presentazione né di commenti, mentre il ristorante è caldamente consigliato: servizio alla buona, atmosfera genuina, cibo squisito, buon rapporto qualità/prezzo e tutto a due passi dal mare.
Consigliatissimo!!
[Alfi]
03/01/2011